Roccaglia mediterranea
La roccaglia mediterranea (fig. 4) riproduce i principali aspetti della vegetazione mediterranea di tipo xerofitico. Questa è stata costruita utilizzando grossi massi calcarei disposti in modo da creare tasche di terreno e fenditure all’interno delle quali sono state messe a dimora specie delle macchie termofile e mesofile, di garighe, di praterie xerofitiche e delle rocce. Tra queste prer le macchi termomediterranee sin rinvengono specie quali: Chamaerops humilis, Euphorbia dendroides, Rhamnus alaternus , Juniperus phoenicea ssp. turbinata, J. oxycedrus ssp. macrocarpa, Cercis siliquastrum, Pistacia lentiscus, Prasium majus, Phillyrea angustifolia, Lonicera implexa oltre a Pistacia terebinthus, Arbutus unedo, Phillyrea media e Lonicera etrusca di ambiente più umido. Tra le piante di gariga si rinvengono i cisti: Cistus creticus ssp. creticus, C. creticus ssp. eriocephalus e C. salvifolius e altre piante arbustive: Coronilla valentina. ssp. valentina, Genista michelii, Spartium junceum. Un settore particolarmente sviluppato è poi quello delle garighe prevalentemente camefitiche, cioè costituite da piccoli arbusti che non superano i 40 cm: Helichrysum italicum, Micromeria graeca, Rosmarinus officinalis, Satureja cuneifolia, S. montana, Sideritis italica, Teucrium fruticans, Thymus longicauli, Fumana thymifolia, Euphorbia spinosa, Artemisia alba, Asperula purpurea, Onosma echioides ecc. Una piccola aiuola rocciosa delimita una collezione di asfodeli tra i quali: Asphodelus albus, A. fistulosus, A. ramosus, Asphodeline lutea e A. liburnica mentre in un’altra sono presentate alcune tra le belle orchidee nostrane: Anacamptis pyramidalis, Orchis coriophora, O. morio, Ophyris insectifera, O. bertolonii, O. sphegodes, ecc.
All’interno della roccaglia mediterranea sono inoltre ospitate le due endemiche esclusive del territorio marchigiano: Moehringia papulosa, tipica delle gole calcaree dell’Appennino, e Polygala pisaurensis (fig. 6) specie presente solo in pochissimi ambienti subcostieri del litorale pesarese e pertanto da considerare attualmente ad elevatissimo rischio di estinzione. Importanti sono inoltre alcune endemiche pugliesi come: Centaurea diomedea, Campanula garganica e Scabiosa dallaportae.
Sono anche presenti altre specie di notevole interesse fitogeografico quali: Anthyllis barba-jovis, Brassica oleracea ssp. robertiana, Calendula suffruticosa ssp. fulgida e Sarcopoterium spinosum.