La biodiversità di un prato è anche questione di taglio

  La biodiversità di un prato è anche questione di taglio  

Una piccola porzione di prato può ospitare molte specie di piante diverse e animali, che trovano nel prato rifugio e nutrimento. Si tratta di microrganismi, insetti, piccoli mammiferi, rettili e anfibi, uccelli che si nutrono di altri animali, foglie, fiori e semi. Questi possono trascorrere nel prato una piccola parte della loro vita o anche tutta la loro esistenza.
Il taglio dell’erba può provocare delle alterazioni agli equilibri che si instaurano tra le piante che formano il prato e i suoi abitanti ma soprattutto, se il taglio avviene nel periodo della fioritura, può causare la scomparsa di gran parte delle fonti di alimentazione di api e altri insetti impollinatori che trovano nel polline e nel nettare prodotto dai fiori il principale sostentamento per sé e per la propria prole. 

 

Il taglio di piante in fiore rappresenta ovviamente anche un’alterazione al ciclo vitale delle piante stesse, in quanto ne impedisce la riproduzione e la capacità di poter disseminare e perpetrare la presenza di quelle specie in quell’area o in aree vicine.
Quindi, anche se talvolta è necessario, per questioni di viabilità, vivibilità e visibilità di un’area verde ricorrere allo sfalcio, è importante aspettare almeno che la maggior parte delle piante erbacee abbiano superato il momento della fioritura e di produzione di semi, posticipando il taglio. 
Un altro aspetto da considerare è anche la superficie da sottoporre a sfalcio, soprattutto quando questa è molto estesa, alternando ad esempio aree sfalciate ad altre lasciate libere di evolversi, così che queste possano rappresentare delle “oasi di biodiversità” di approvvigionamento di cibo e rifugio per gli animali e di diffusione di semi delle piante locali.

 

Oltre a quanto detto sopra, i progetti “Seeds&Bees” e “NextGen4Pollinators”  che vedono partecipi alcuni gruppi di ricerca dei Dipartimenti D3A, DISVA e DII dell’Università Politecnica delle Marche hanno come obiettivi prioritari la tutela degli impollinatori e dei propri habitat. In particolare, molte delle aree sottratte allo sfalcio rappresentano nell’ottica di questi progetti anche fonte di approvvigionamento di semi di specie spontanee autoctone di interesse per gli impollinatori. Questi semi sono moltiplicati presso l’Orto Botanico “Selva di Gallignano” per produrne miscugli selezionati da diffondere specie utili agli impollinatori nelle aree agricole e urbane.