La Selva di Gallignano

 Selva di Gallignano

La Selva di Gallignano (fig.1), è un biotopo di notevole rilevanza per il territorio sub-costiero delle Marche e dell’intero versante adriatico italiano, compreso tra il Promontorio del Gargano e la Pianura Padana. È una delle poche testimonianze dell’antico paesaggio forestale, sopravvissuta alla storica deforestazione che ha riguardato l’intero settore collinare, pre-appenninico della regione. La Selva, nonostante la sua limitata estensione, di appena 8,1 ha, presenta una notevole diversità floristica, con ben 279 entità, suddivise in 70 famiglie e 196 generi. Le famiglie maggiormente rappresentate sono: Graminaceae (19), Compositae (19), Leguminosae (17), Labiatae (11), Umbelliferae (11), Rosaceae (11) e Cruciferae (8). Tra le specie rare per la regione Marche, che si rinvengono nell’area della Selva, si possono elencare: Malus florentina, Iris foetidissima, Fraxinus oxycarpa, Quercus crenata, Carex olbiensis (Biondi et al., 2003).

Selva di GallignanoLa Selva di Gallignano presenta una spiccata diversità fitocenotica, legata alle caratteristiche geomorfologiche del territorio, alla varietà pedologica e alla diversa gestione antropica dei tipi forestali che in questa si rinvengono. Il bosco maggiormente rappresentato è la cerreta termofila, di tipo submediterraneo, dell’ass. Lonicero xylostei-Quercetum cerris. Questa si sviluppa sui substrati arenaceo-pelitici mentre in corrispondenza degli affioramenti pelitico-arenacei ricoperti dalle colluvioni, è presente il bosco a dominanza di carpino nero (orno-ostrieto) nell’aspetto sub mediterraneo, riferito all’associazione Asparago acutifolii-Ostryetum carpinifoliae. Nell’area d’impluvio che separa in due il territorio della Selva, in corrispondenza di depositi colluviali limoso-sabbiosi, si insedia un bosco meso-igrofilo, dominato dal frassino meridionale (Fraxynus oxycarpa), dell’associazione Rubio peregrinae-Fraxynetum oxycarpae. Completa la sequenza delle formazioni forestali della Selva il microbosco a nocciolo dell’associazione Roso sempervirentis-Coryletum avellanae (Biondi et al., 2004).

La selva è attraversabile mediante due percorsi didattici di cui uno di limitata estensione che interessa le zone poste alle quote inferiori dell’orno-ostrieto, del noccioleto e della cerreta mentre con l’altro è possibile visitare tutte le fitocenosi che interessano la selva. Lungo i due percorsi sono presenti poster didattici che illustrano le maggiori caratteristiche di questi ecosistemi forestali comprendenti anche gli aspetti podologici. Un poster illustra inoltre le galle: particolari formazioni legate all’attività degli insetti sulle piante.